Ultimamente sto riscoprendo delle caratteristiche di me stesso (atleticamente parlando) che non mi sarei mai aspettato: ho sempre creduto di essere un runner molto più portato per le distanze corte (e sicuramente lo sono) e di conseguenza per le gare veloci, ma mai avrei pensato che avrei potuto correre agevolmente distanze oltre i 10km. Sarà anche l'avanzare dell'età che ci porta ad aumentare le distanze, ma quando da ragazzo correvo le mie garette da mezzofondista veloce (a livello molto infimo), mai e poi mai avrei pensato che a 35 anni mi sarei alzato il sabato mattina per uscire a correre (da solo!) 20km di allenamento! Per carità...se vogliamo essere precisi avevo già percorso 26km a luglio, ma l'allenamento di stamattina è stato particolarmente significativo. Avevo messo in preventivo un lungo lento di 20km a circa 5'30" al km (finora i miei lunghi vanno da 5'30" a 5'40" al km circa); come sempre fatico tanto a carburare (vedasi anche le mie gare), ma dopo una decina di km sento che le gambe stanno bene e il fiato pure, di conseguenza decido di aumentare leggermente il passo (riuscirò un giorno a fare una seduta di allenamento costante dall'inizio alla fine?)! Alla fine sono venuti fuori 20km a 5'05" al km, che mi portano principalmente a 2 considerazioni:
- alla mezza maratona di Torino, soprattutto nella prima parte di gara, sono andato troppo piano (il passo di oggi è praticamente uguale a quello della mezza!);
- il mio ritmo da tenere nei LL ha avuto un salto di circa 20"-30" in positivo, che non è affatto poco;
Tutto questo mi ha portato durante la corsa a pazzi pensieri sul voler ugualmente tentare la Maratona di Torino, ma è ovvio che in quel momento il mio cervello era invaso da endorfine impazzite che non mi facevano ragionare sulla realtà dei fatti. Fermato il cronometro infatti, i primi indolenzimenti alle gambe hanno svegliato il mio cervello dal suo torpore e sono finalmente riuscito a dirmi "Calma Massimo...c'è sempre tempo per affrontarla..."!
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