Sicuramente ieri è stata la più grande fatica mai fatta in vita mia. 34km percorsi, di cui circa 24-25 su neve (battuta ma anche fresca) e ghiaccio, di una durezza unica. Ma andiamo per ordine. La tabella prevedeva il penultimo lungo oltre i 30km in preparazione per Roma e, nonostante temperatura polare (-4°C) e fondo che si prospettava "arduo", decidiamo di uscire intorno alle 13.45, dopo aver pranzato intorno alle 11.30.
Il giro solito prevedeva partenza dal parco del Valentino, lungo Po ed entrata al Parco Colletta, San Mauro e oltre e poi ritorno dall'altro lato del fiume. Nel primo tratto il marciapiede era abbastanza (!) pulito, ma all'arrivo al Parco Colletta troviamo la bella sorpresa della neve ovunque e neanche cosi battuta. Cerchiamo di evitare il Parco "circumnavigandolo" per qualche km, ma poi siamo costretti ad entrarci e a metterci l'anima in pace (non ci andava di correre totalmente in mezzo alla strada e allo smog). Da li in poi inizia il calvario: può sembrare un'esagerazione, ma fra ghiaccio in cui si rischiava di scivolare e neve fresca in cui si affondava (simile alla sabbia), le gambe e la mente (esercizio di concentrazione molto utile) hanno avuto il loro bel da fare.
Lungo il rientro, prima del Parco del Meisino, intorno al 26imo km inizio ad avvertire i primi torpori ai muscoli e un principio di crampi ai bicipiti femorali: non mi era mai capitato e sono sicuro che questo è dovuto al grande sforzo fatto su di un percorso "troppo" duro per farci un lungo del genere. Stringo i denti, riesco a non irrigidirmi e vado avanti costante, ma con la paura che ogni tentativo di incremento di ritmo possa favorire la comparsa dei crampi. In corso Casale preferisco correre un pò in strada perchè la ciclabile era completamente invasa da neve fresca. Arrivo al Valentino che mi manca solo 1,5km e inizio a vedere la luce. A 300m dall'arrivo il primo crampo, ma non ci do peso, arrivo e sono felice.
Ho veramente faticato...tanto; non tanto per il fiato, assolutamente, ma per i piedi, le caviglie, le gambe e per la paura di dovermi fermare da un momento all'altro per i crampi. Anche questo è fatto.
La 12° settimana si conclude con un gran carico (66km totali) e ora ci aspetta una settimana decisamente più leggera. Il 26 febbraio l'ultimo lungo da 36km e li speriamo di poterlo fare su di un percorso molto più leggero.
4 commenti:
Ottimo lavoro, complimenti per non aver ceduto.
Speriamo che questo clima polare molli un po' la presa.
Buone corse.
Correre su neve e ghiaccio è molto impegnativo, oltre per l'attenzione da prestare anche per gli appoggi che sono diversi. Io ad esempio mi sono provocato una fastidiosa infiammazione sopra il malleolo durante un lungo in piazza d'Armi per colpa del poco grip... Complimenti per il lungo, fatto in queste condizioni vale molto di più!
@Giuseppe: ma non doveva mollare? Beh dai...in effetti qui a Torino un pò ha mollato. Spero solo vada via un pò il ghiaccio: quello si che ci da fastidio.
@franchino: ti sei ripreso dall'infiammazione?
Non ancora...
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